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Immagine del redattorePeacock

Tutti quei piccoli animali





Robert è un ragazzone disabile di trentun anni. Dopo la morte della madre, è costretto a vivere con il secondo marito della donna, che Bobby chiama Il Ciccione; un uomo violento, ambizioso e che mira ad avere i soldi avuti in eredità dal ragazzo. Approfittando di un attimo di distrazione dell'infermiera, Robert scappa di casa e si imbatte un un uomo anziano, mr. Sommers, il cui lavoro è soccorrere e seppellire una volta morti gli animali. Con lui trova una parvenza di famiglia, ma il Ciccione è sulle sue tracce.

Un racconto che non definirei né noir, né pieno di colpi di scena. Scorre lento e lento arriva alla fine, senza emozioni. La trama, che vuol essere originale, non prende mai il volo ed il lettore arriva all'ultima pagina con un senso di vuoto, dettato dall'esiguità dei contenuti, così come dalla reale mancanza di coinvolgimento.



Frasi del libro

"All'inizio era bello, perché la mamma passava molto tempo con me invece di stare sempre in ufficio ai grandi magazzini e di tornare a casa con il mal di testa. Ma poi sposò il Ciccione e questo era brutto."

"Ve l'ho detto no? Era il mio primo giorno di lavoro in assoluto. La maggior parte dei ragazzi vanno a scuola e poi lasciano la scuola e vanno a lavorare. Ma io non sono un ragazzo, ho trentun anni. Non sono mai stato un ragazzo, un ragazzo come gli altri almeno, e non sono un uomo come gli altri. Sono io e basta."


Il libro è distribuito da Garzanti

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