Un padre ed un figlio alla scoperta della loro città, Palermo. Il mistero sul nome del ragazzo. Da questi elementi nasce la storia che porta i due a ripercorrere i momenti salienti della vita di Giovanni Falcone; da quando nasce senza emettere un gemito a quando si iscrive all'Accademia Navale, fino ad arrivare alla strage di Capaci ed i risvolti inaspettati che la sua morte avrà negli italiani. Per spiegare al bambino, chi era il magistrato e cosa era la mafia, il padre usa frequenti collegamenti con il proprio vissuto, in modo da trarre una doppia lezione di vita utile al ragazzo. Cosa nostra, l'omertà vengono spiegati così usando esempi semplici come il polpo con i suoi tentacoli, il silenzio che protegge un crimine. Nella storia di Falcone molti personaggi prendono forma usando di loro solo il nome, quasi a enfatizzare maggiormente l'azione che compiono, il simbolo che rappresentano, non la persona in sé. Il viaggio del padre e figlio non finisce, come molti potrebbero pensare davanti alla stele eretta a Capaci nel punto dove è avvenuto l'eccidio il 23 maggio del '92, data in cui è nato il bambino, e da qui il suo nome, ma ha altri due momenti simbolici che il piccolo vivrà una volta fatta la scoperta.
Il racconto si presta ad essere letto da un pubblico sia adulto sia infantile.
Frasi del libro
"E' un mostro dalle mille facce ed ha più tentacoli di questo polipo che sto mangiando."
"Per loro, il silenzio che protegge un crimine è un gesto da uomo vero e infatti usano una parola che deriva dalla parola uomo: omertà."
"Il giudice con la barba legge: condannato... condannato... condannato."
"Sono le 17.56 di sabato 23 maggio 1992. Non puoi neanche immaginartelo, l'inferno che ha provocato l'esplosione di quei cinque quintali di tritolo."
Il libro è distribuito da best Bur
Che uomo!