Quando mia figlia ha visto che prendevo dalla sua biblioteca questo libro, mi ha guardato ed ha detto:"È per il tuo blog? Leggilo. È bellissimo." Potrei chiudere qui il post, perché se un libro entusiasma i ragazzini così, vuol dire che ha lasciato qualcosa. Di sicuro la storia di Anna, che deve fare una ricerca di storia per la scuola, lascia il segno. Sia lei che Yael , la cugina che l'aiuta nello svolgimento dell'elaborato, hanno molto da mettere in gioco. Di religione ebraica, devono scoprire perché la nonna Miriam non mangia le bucce di arancia cucinate dal nonno, e così facendo scoprono una pagina della sua vita, fatta di fughe per la salvezza in Svizzera, solidarietà e non solo leggi razziali e privazioni.
Il racconto, che si legge in un lampo, prende spunto in parte da fatti realmente accaduti, spiegando al giovane lettore alcuni riti e termini del mondo ebraico.
Frasi del libro
"Lei è l'unica di tutta la famiglia a cui non piacciono le bucce di arancia, dice che le fanno proprio schifo."
"La cosa che mi fa piacere è che nella foto della nonna e le zie sorridono: vuol dire che perfino in quella situazione riuscivano a stare bene almeno un pochino."
"Allora chi veniva sorpreso ad aiutare gli ebrei veniva fucilato! Eppure questa persona speciale ci salvò: si chiamava Giuseppe Dani..."
Il libro è distribuito da Einaudi ragazzi.
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