Una prosa che a tratti diventa poesia, un racconto che è una analisi filosofica sulla vita, un sottile percorso psicologico su se stessa, questo è il breve libro che ci offre Oriana Fallaci, che niente toglie per intensità ai suoi scritti più famosi.
Tutto nasce quando la protagonista percepisce di essere incinta.
Inizia così un dialogo con il piccolo che prende forma, pieno di dubbi, ripensamenti, altalenanti e contraddittori sentimenti che la portano fino all'epilogo. La sua storia passata diventa narrazione, la rabbia nei confronti del suo ex compagno, che non vuole la responsabilità di una nuova vita, diventa amara consapevolezza della fine dell'amore per lui. L'amica che in un primo momento è contraria alla sua decisione di tenere il figlio, i due medici, il primo severo e giudicante, la seconda aperta e più comprensiva, gli anziani genitori, tutti insieme si riuniscono in un epilogo irreale, dove la donna subisce un processo ipotetico, frutto della sua coscienza e che la mette davanti a sé ed alla decisione di essere donna ancora prima di madre.
Un piccolo monologo che racchiude in sé più messaggi e che comunque fa intravedere le molteplici sfumature dell'anima femminile.
Frasi del libro
"Io, te lo ripeto, non temo il dolore. Esso nasce con noi, cresce con noi, ad esso ci si abitua come al fatto di avere due braccia e due gambe."
"Solo chi ha pianto molto può apprezzare la vita nelle sue bellezze, e ridere bene. Piangere è facile, ridere è difficile."
"Ma io ti perdono mamma; non tornare al nulla con me, io nascerò un'altra volta."
Il libro è distribuito da Rizzoli
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