Devo confessare che ho iniziato più volte a leggere questo libro, non trovando la trama a mio avviso comprensibile alla prima. Superato la cinquantesima pagina, però, Eleonor è diventata mia amica, una amica da seguire, proteggere, abbracciare, nonostante le sue ritrosie, fissazioni, manie, dovute ad un passato talmente orribile da cancellare. La sua vita si è divisa inesorabilmente fra un prima ed un dopo ed a fare da muro separatore il fuoco, che è rimasto in lei e che tramite la sua cicatrice le ricorda che l'amore è una faccenda per gli altri e che la solitudine è la sua unica compagna. A spezzare questa aridità emotiva, Raymond, un collega di lavoro che inizia a frequentare dopo che insieme soccorrono un anziano colpito da un malore in strada. Un libro, questo, che coinvolge emotivamente il lettore, passo dopo passo, in maniera incisiva. Non è una storia d'amore, se è questo che cercate, ma di rinascita e di coraggio di guardarsi dentro, affrontando i demoni che ci affliggono e che fanno talmente male da rinchiuderli in uno spazio ben nascosto della nostra mente. Eleonora non è più sola, è una di noi.
Frasi del libro
"L' obiettivo era, a conti fatti, camuffarmi con successo da donna umana. La mamma mi ha sempre detto che sono brutta, stramba, orrenda. Lo fa dai miei primi anni di vita, addirittura da prima che comparissero le cicatrici."
"Noi non avevamo la televisione: la mamma la chiamava il cancerogeno catodico, cancro dell'intelletto, così leggevamo ed ascoltavamo dischi, oppure qualche volta giocavamo a backgammon o a mah jong, se era dell'umore giusto."
"Ci vediamo presto, eh? Stammi bene, disse. - Sembrava che parlasse sul serio riguardo ad entrambe le cose, che effettivamente ci saremmo rivisti presto e che voleva che io stessi bene. Sentii un calore dentro di me, una sensazione piacevole e radiosa, come un tè caldo in una attiva fredda."
Il libro è distribuito da Garzanti
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