Su Alma Mahler si è scritto molto. Ritengo però che questa sia la biografia più accurata ed interessante, non solo perchè ripropone fedelmente brani dei suoi dialoghi, ma anche perché permette a noi lettori di immergersi in uno spaccato di Vienna inizio secolo costellato da grandi tumulti artistici e politici.
Se Berta Zuckerkandl è nota per essere la mecenate dei salotti dei primi del novecento, Alma Mahler è da tutti ritenuta la musa ispiratrice dei più grandi artisti del periodo secessionista e non solo. Nella biografia vengono descritti il suo amore contrastato per Klimt, il legame con il compositore Zemlimsky, l'amore sottomesso di Kokoschka, così come il rapporto con i suoi tre mariti, Mahler, Gropius e Werfel che la amarono ognuno con un sentimento a volte di dipendenza, a volte di forte gelosia e contrasti.
La forza di Alma amante, viene offuscata nel libro dalla sua incapacità di vivere in pieno il suo ruolo di madre, mai amorevole, se non nei confronti della figlia Manon, ma molto spesso cinica e distaccata, se si pensa al legame con la secondogenita Anna.
Il ritratto che ne esce è pieno di luci ed ombre, forse di una donna che voleva farsi amare, ma incapace di donarsi completamente a chichessia.
Frasi del testo:
"Se un uomo la attrae, allora lo avvolge nella propria luce, ne esalta le capacità, ne moltiplica le energie."
"Alma esegue la grande aria della gelosia retrospettiva, una gelosia patologica che è un tratto costante del suo carattere."
"Non vuole dare, in sostanza; vuole invece ricevere amore e gloria, gloria e amore come una sorta di tributo che il mondo le deve."
"Alma, credimi. Tu sei la Donna ed io l'Artista. Tu sai dare vigore alle persone totalmente inutili ed io, quello al quale sei destinata, proprio io dovrei rimaner frustrato?"
"Povera piccola Manon. Un giorno non ne può più ed allora supplica: "Lasciatemi morire in pace. Supererai anche questo, mamma, come hai sempre fatto."
"Io non ho mai amato veramente la musica di Mahler, non mi sono mai veramente interessata a ciò che scriveva Werfel - e non ho mai capito che cosa veramente facesse Gropius - ma Kokoschka sì, Kokoschka mi ha sempre colpita."
Il libro è edito da Garzanti
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