Lo scricciolo. Pensiero lieve
C'è un bambino che piange,
ed il suo grido arriva al gelo dei perche'.
Parole trattenute da impossibili silenzi,
Voci che nemmeno lui conosce e che gli vietano l'estate dei suoi anni.
Immagini sfuocate,
Di sogni fatti a pugni.
Ogni bimbo deve avere,
Distese di girasoli dove giocare,
Arcobaleni da rincorrere,
Aquiloni da cercare
Per credere che il mondo gli appartenga.
E tu che fino a ieri,
Avevi i sogni nascosti in un sorriso
Non hai piu' favole da raccontare,
Ai tuoi amichetti
Che continuano a vivere il loro sogno
Nelle domeniche di pace.
Ma come spiegarti,
Giacche' che ti hanno svegliato,
Che colui che tornava bambino
Sul tappeto di casa,
Con te la sera,
Ora vuole vivere la sua vita,
Sollevato da terra,
Perche' il suolo gli fa paura,
E non sa come reagire,
E la sua scelta non la sa gestire.
Come spiegarti che a 40 anni,
Si puo' sbandare,
E che l'apparenza a volte prende le sembianze della realta',
Perche' è piu' facile che sia cosi',
Ed il cielo è cosi stretto
Racchiuso in un foglio da firmare.
Eppure fugge,
E quel rigolo di vita che ti ha dato,
Lo dimentica,
E diventa uno sguardo ora insostenibile.
Tu,
Piccolo germoglio che aspetta di sbocciare,
Lo dovrai prendere per mano,
E con pazienza
Portarlo verso le radici di se stesso.
I grandi, sai,
I grandi sono a volte deboli,
E fanno molti errori per paura,
E perche' si dimenticano che il sorriso di te bambino,
E' l'unica cosa che rimpiangeranno,
Quando soli,
Ti cercheranno per un ultimo saluto
Tu piccolo germoglio,
Sii l'uomo che lui non e' stato,
Quando abbassera' lo sguardo,
Ricurvo dagli anni e dalle colpe,
E perdonalo,
Per tutte le volte che non era con te,
quando credevi fossi tu e non la sua debolezza,
La ragione del suo cammino lontano.
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