Quando leggi un libro che è poesia, scienza, filosofia e amore, niente si può aggiungere se non un invito ad assaporarlo a piccole dosi e fare proprie le gocce di verità che instilla pagina dopo pagina. La storia di Omero Romeo, professore di liceo cieco, chiamato a fare una supplenza annuale in una classe disarmonica, è la storia di una vita. Di un soffio di energia che scuote le coscienze dei 10 alunni, ma anche dei professori, suoi colleghi, e di tutti coloro che attingono dal suo insegnamento. Omero è chiamato a traghettare i suoi ragazzi verso la maturità emotiva ancora prima che didattica e lo fa usando i pochi ma potenti strumenti messigli a disposizione: tatto, sensibilità, attenzione per l'altro, cuore, com-passione. Per entrare in contatto con i maturandi Romeo ogni giorno fa un appello dove "vede" i ragazzi toccandone il volto, e poi, chiedendo di raccontarsi, li aiuta ad abbattere il muro dell'apparenza, e a vedersi e farsi vedere nudi, spogliati da ogni pregiudizio o paura. Poco alla volta, i dieci ragazzi diventano non solo una classe, ma una energia armoniosa che sprigiona una musica dirompente e trascinante. L'appello non diventa più un elenco di nomi, ma un moto di anime che sicure e consapevoli di sé, vanno incontro al loro destino.
Ineguagliabile, forse il più bel libro di D'Avenia.
Frasi del libro
"Per riuscire ad insegnare devo concentrarmi sulla presenza dei ragazzi e non sulle mie aspettative, devo lasciare che siano loro a venire alla luce e non io ad illuminarmi."
"E proprio adesso che ero felice ci sono ricascata, come se la gioia fosse un rischio troppo grande e sentirmi viva fosse una colpa... A volte è più facile aggrapparsi a un dolore sicuro che rischiare una felicità ignota."
Il libro è edito da Mondadori
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